Ghisa sferoidale isotermica (IDI)
La ghisa sferoidale isotermica (IDI) come soluzione per componenti di grossi spessori
Ghisa IDI: il brevetto di Zanardi Fonderie per getti che richiedono alte resistenze statiche e a fatica
La ghisa sferoidale isotermica (IDI, Isothermed Ductile Iron) si ottiene trattando termicamente una ghisa sferoidale ferritica, senza l’aggiunta di costosi leganti. In termini di efficienza e cost-saving, la IDI risulta essere molto interessante per la realizzazione di componenti con grossi spessori per cui sono richieste alte resistenze statiche e a fatica, come la testata pompa per applicazioni idrauliche, il fuso a snodo e il corpo centrale per assali.
Le caratteristiche meccaniche della ghisa sferoidale isotermica (IDI) sono intermedie tra le proprietà delle ghise sferoidali perlitiche e quelle delle ghise sferoidali austemperate: la IDI è più performante della ghisa sferoidale GJS e più economica della ghisa sferoidale austemperata ADI.
La struttura della matrice della ghisa sferoidale isotermica (IDI) consiste principalmente di ferrite e perlite, elementi che, grazie a una diversa distribuzione rispetto alle ghise sferoidali tradizionali, accrescono le prestazioni meccaniche dei getti finiti.
Proprietà della ghisa sferoidale isotermica IDI
La ghisa sferoidale isotermica (IDI, Isothermed Ductile Iron), si ottiene trattando termicamente, con tempra isotermica in bagno di sali un getto in ghisa sferoidale ferritica (grado di ghisa sferoidale GJS400), senza aggiunta di leganti. Fra le proprietà più interessanti della IDI, spicca il comportamento costante del materiale al variare dello spessore, anche in presenza di basse temperature. Per questo, l’utilizzo della ghisa sferoidale isotermica (IDI) è molto vantaggioso nella realizzazione di componenti di grandi spessori.

I vantaggi della IDI in termini di costi ed efficienza
La ghisa sferoidale isotermica (IDI) rappresenta, soprattutto per i grandi spessori, un valido compromesso, tecnico ed economico, per la produzione di componenti che richiedono di superare i limiti tecnici e produttivi, e i relativi costi dei leganti, delle ghise perlitiche, delle nuove ghise alto silicio e delle ghise austemperate.
La IDI si pone quindi come valida alternativa rispetto alla GJS800-2, all’ADI800-10, alla GJS600-10. Con una lavorabilità paragonabile a quella delle ghise perlitiche, ben note al mondo delle officine meccaniche, la IDI si presta bene anche per la lavorazione meccanica. La sua struttura mista ferritico-perlitica la rende anche temprabile superficialmente, solo dove necessario, per incrementare la resistenza all’usura dei componenti.
Fra i vantaggi della ghisa sferoidale isotermica (IDI), evidenziamo:
- Leggerezza: il peso specifico della IDI è del 10% in meno rispetto all’acciaio all’acciaio e consente, quindi, ai veicoli di aumentare la loro portata utile o ridurre il consumo di carburante.
- Forme complesse: grazie alla tecnologia di fusione e all’ottima colabilità, è possibile apporre materiale solo dove è necessario;
- Resistenza a fatica: a livello di prestazione, si pone allo stesso livello di quello delle ghise perlitiche;
- Cost-saving: non è richiesto l’uso di leganti;
- Resilienza: anche a basse temperature (fino a -40°C), il materiale garantisce prestazioni meccaniche costanti nei getti di spessore variabile o di grandi spessori.
Proprietà meccaniche Ghisa sferoidale isotermica (IDI)
I valori presenti in tabella sono relativi alla provetta colata a parte e a spessori minori di 30 mm